Stati Uniti
9-29 Agosto 1978
Avvertenza:
La descrizione di questo viaggio (il Diario) non è quello di mia
moglie credo andato perduto. Un'amica che partecipava al viaggio con noi ha
ritrovato il suo e questo mi permette di inserire anche questa "avventura"
. Naturalmente forse dovrò omettere alcune considerazioni personali dell'amica,
o forse no. In qualche sporadico caso farò piccole modifiche al testo
originale senza però stravolgere i concetti e le opinioni. Chiedo scusa
a G.
In secondo luogo devo precisare che questo viaggio si è svolto parte
negli Stati Uniti e parte in Messico e questo comporta due diversi racconti.
In terzo luogo nel leggere abbiate sempre presente che il Diario è
stato scritto nel 1978
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Martedì 8/8/78
E' come al solito una giornata affannata; non riesco mai a preparare i bagagli
in anticipo. Così tra i capelli bagnati, i pacchi, il pranzo arrivo affannata
alle 14. Paola (ndr una dei 7 partecipanti al viaggio) gentilmente ci accompagna
alla stazione ma qui, terrorizzata, ricordo di aver lasciato lo scaldabagno
acceso; così corsa in taxi. Mi sento emozionata, entro in clima di viaggio
solo la sera quando a casa di Amina ed Andrea vedo i biglietti, i depliants
e la borsina dell'Aviatour. Cisterna (dove abitavo con Amina) è
una città un po' squalida. La casa di Amina accogliente e bella. La notte
dormo tranquilla.
Se
non avete voglia di proseguire cliccate
qui per tornare ad inizio pagina e quindi al menu. MA VI CONSIGLIO, PRIMA, di dare uno sguardo qui sotto........ |
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Questo è Poggialberi. Non un Agriturismo ma il posto ideale per rilassarsi dopo un viaggio o dove recarsi per fare mare soggiornando in una tipica Fattoria Toscana. Se vuoi maggiori informazioni clicca sulla fotografia e ti troverai in un vero Paradiso. Per la natura ma anche e soprattutto per l'accoglienza genuina e familiare caratteristica della gente di maremma. |
Mercoledì 9/8/78
Partiamo da Cisterna. La 500 è al completo: persone, borse, valigie sono
addossate le une alle altre. A dire la verità la paura che un banale
incidente ci comprometta il viaggio mi perseguita fin dalla partenza da Grosseto.
Ed infatti arrivati a Fiumicino Andrea fora. Ma siamo all'aereoporto e siamo
ormai in ambiente internazionale... Alle 11 imbarchiamo. Un po' di storie per
i bagagli a mano che in effetti sono un po' ingombranti. Avevo "ordinato"
di portare solo bagagli a mano in quanto temevo, come in qualche caso è
stato, di non avere tempo per il ritiro nella girandola di aerei e coincidenze
che avremmo dovuto prendere. Ordine rispettato da tutti, anche dalle donne.
Vediamo bene la costa: Argentario, Castiglione, l'Elba, l Versilia e la pianura
padana tutta ben coltivata. Mi sembra Malta ma è più verde.....
Scalo a Milano .... In Francia è brutto tempo... Scrivo mentre aspetto
il pranzo; ho una bella fame ma sono contenta e la compagnia è simpatica
e credo ci divertiremo. Il comandante ha detto che da Molano ci sono 7,20 ore
di volo, quindi arriveremo verso le nostre 9,40. Ci sarebbe il film per ingannare
il tempo, ma l'auricolare costa 2000 lire e visto che i soldi sembra non ci
basteranno risparmio, e poi ... ho il giallo. Il volo è stato noioso,
ho cercato di interpretare il film: una storia d'amore finita male; lei muore.
Abbiamo visto il Labrador, molto desolato. E poi, belli, i dintorni di N.Y..
tante casine con il giardino intorno e la piscina; quartieri interminabili.
Dogana lunga .. riusciamo ad uscire e respiriamo l'aria calda di N.Y. Il tassista
americano da dollari 9 del tassametro ce ne chiede 15. Prendiamo (da La Guardia)
l'aereo con soli 15 minuti di margine. Sono le 18; in Italia è mezzanotte.
Arriviamo a Niagara Falls in bus. In questo Paese
i trasporti costano tantissimo; se continuiamo così ... Andiamo a vedere
le cascate di notte. Bellissimo spettacolo anche se sono molto diverse da come
le avevo immaginate. Innanzi tutto sono in mezzo alla città, città
modernissima ma dispersiva. Poi non sono molto alte. Impressionante invece è
la larghezza e la forza dell'acqua. Qui è tutto molto americano.......
Abbiamo cenato in un posto dove fanno gelati enormi e sandwich da gorilla. Non
mi sento stanca e mi sveglio alle 6,30.
Taxi tra aereoporti Dollari 8
Bus Buffalo - Niagara Falls 10
Cena 4,40
10/8/78 Niagara- San Francisco (se vuoi torna inizio documento)
In mattinata riusciamo a sbrogliare la faccenda dl tour giornaliero. Dicono
che in Italia ci rimborseranno e così prenotiamo il tour in limousine.
Ci sono molti americani qui, figli di Italiani naturalmente quasi tutti calabresi
o siciliani; infatti parlano qualche parola di italiano dialettale. Il giro
della cascata inizia dalle rapide a monte, passiamo attraverso un bel parco
verde con tanti bei alberi; l'acqua ha una forza incredibile ma tutto il paesaggio
dà una sensazione di tranquillità. La limousine è tutta
elettrica e ci sentiamo molto americani; ora l'autista ci porta ai piedi della
cascata della luna. Dobbiamo prima prendere gli impermeabili e le ciabatte;
siamo conciati in modo scandaloso ma tutti divertiti. Durante il tour ci inzuppiamo;
la guida ( se Paola ha interpretato bene) dice che l'acqua che scende è
solo un decimo della reale portata. Da qui entriamo in Canada. abbiamo l'emozione
anche di questo timbro sul passaporto, ma qui è molto più verde
e grazioso. La vista è stupenda. Mi è difficile scrivere ciò
che ho visto, la sensazione che ho provato guardando soprattutto la cascata
circolare; è stata di bere con gli occhi quanto più potevo; volevo
stamparmelo bene in testa lo spettacolo perchè avevo poco tempo purtroppo;
così noncurante del "vapore" che mi cadeva addosso sotto forma
di pioggerellina mi sono incantata a vedere il verde dell'acqua prima che sprofondasse.
Molta gente intorno ma non confusione. Passeggando il paesaggio è sempre
diverso: il ponte, la terrazza in bilico, la cascata della luna, l'isola, la
cascata circolare; poi le alte torri, i 2 ristoranti invitanti. Da qui parto
a malincuore; in fondo non mi aspettavo granché dalle cascate; invece
devo dire che mi sono piaciute moltissimo. Visitiamo poi una serra con piante
bellissime; anche qui c'è un italiano. Da qui andiamo sulla torre panoramica;
viene solo Amina, andrea ed io. Spero che la cinepresa renda l'idea del paesaggio. In questa occasione, ripensando a questo viaggio, Marcello ha tirato fuori quel
filmino che molti anni fa aveva riversato in VHS. Penso che ora lo riverserà
in DVD: Sono passate da allora tre generazioni almeno di supporti video. Torniamo in fretta in albergo e poi a prendere un hot dog al solito nostro Howard
Jonson's dove fanno i gelati di Artuto (letto bene ??) ed hanno la mucca
per il latte. ... Aereoporto... Aereo per Chicago ... ed ora su un DC10 molto
confortevole per la verità e meglio del Jumbo dell'Alitalia. Ormai sono
diventata esperta delle linee americane. Sono molto gentili; per brevi tragitti
offro noccioline e bevande (con strani cucchiaini lunghi). Oggi ho preso u succo
di pomodoro. Gli americani intorno prendono tanto di quel ghiaccio che non so
proprio come facciano a mandare giù questa bevanda; ieri vicino a me
c'era una simpatica nera, oggi invece c'è un signore anziano..... Ogni
tanto vado in toilette e saccheggio; ma non so più dove mettere la roba.
un'altra cosa della perfezione americana: qui c'è l'auricolare gratis,
la TV da cui abbiamo visto il decollo e poi ci hanno dato il menù. ..
Fuori si vede una campagna coltivata in modo geometrico con suggestive vallate
scavate dai fiumi. Ci hanno dato perfino tovagliolini caldi bagnati. Ciascuno
di noi era in imbarazzo perchè non sapevamo cosa farne. Arrivo a S.Francisco molto stanca alle 7,30. La città di notte è bellissima mi da l'idea
di ,Ankara. Ad u certo punto sono apparsi un gruppo di grattacieli, paesaggio
suggestivo.
bus 10
torre 2
pranzo 2
limousine 22
Venerdì 11/8/78 Non riesco a prendere il ritmo della giornata.
Questa notte mi sono svegliata alle 2. La colazione con Jaqueline (altra
componente del gruppo, la meno giovane e per noi.. anziana) è stata
simpatica nel self ervice cinese; ho preso un latte freddo..... La città
è molto bella, i grattacieli hanno un loro fascino, qui ce ne sono alcuni
anche vagamente neoclassici. I lampioni sono in ferro vecchio stile. E' una
città pulita e senza tanta confusione.... Fa molto freddo, non me lo
aspettavo. Passiamo la mattina in un agenzia a discutere su quello che si deve
fare. Il centro mi piace molto, elegante. Sulla strada del ritorno vediamo il
trenino ed un orchestrina jazz. Nel pomeriggio facciamo il giro della città.
Peccato che sia scesa la nebbia. <la vista della baia è bellissima;
la città si adagia su molte colline. Tante casine base a due piani con
gli ingressi davanti. Il Golden Gate è molto
bello; è costato 33000 dollari. Visitiamo il giardino cinese, la terrazza
con le foche (???) sul Pacifico, dove Marcello va a toccare per la prima volta
l'acqua di quell'oceano. A cena a China-town. Molti negozi cinesi ma non molto
caratteristici. Menù complicato: zuppa con specie di tortellini, costolette
dolci, spezzatino di carne cruda e peperoni; spezzatino con ananas, frutti (glis),
ciliege, frittata con fette di soia, insalata mistissima. In albergo stanchissimi.
colazione 2
pranzo 5
cena 17
Sabato 12/8 Il programma per oggi prevedeva la visita alle sequoie e a Sausalito. Bellissimo. Ho fatto moltissime diapositive ma purtroppo non ho potuto portare via l'odore del bosco; il fiume, i ponti, la maestosità degli alberi; tutto era da gustare. Il nostro autista ci ha rimbambito con i suoi commenti; era un omaccione grosso e ignorante; il paesaggio prima di arrivare a questo posto è brullo. S.Francesco era coperta dalla nebbia. Non avrei mai creduto di sentire freddo in questo posto; ho 2 golf, giacca a vento e le calze. Sausalito è un bel posto sul mare. Non è molto caratteristico; molti alberghi, fiori e ville. Mangiamo in una tavola calda; per farci capire impieghiamo così tanto che dietro si forma una lunghissima coda; mangiamo amburger e una insalata con una specie di erba che sa di piselli, poi una infinità di salse, il dolce di cioccolata. Il ritorno con il ferry è bellissimo. Ci sono i gabbiani e finalmente vediamo il panorama di S.F. senza nebbia. Ci sono 16 meravigliosi grattacieli, eleganti e puliti che danno una inconfondibile caratterizzazione al paesaggio Torniamo con il trenino con la gente a grappolo. fuori vi sono i clown. E' divertentissimo; fa discese ripidissime. ora sono (Andrea e Paola) a risolvere la faccenda degli aerei. Siamo poi andati al quartiere di fischerman warf con il trenino. Simpatico, c'è folklore tipicamente americano: la foto sulla maglietta, il museo delle cere (3,50) la old S.F., in trenino con i pupazzi, la zona dove vendono il pesce ed il ritorno in cable con gli autisti simpatici. La cena la facciamo davanti all'Hilton, peccato che Rosalba (altra...) non voglia salire al roof garden e marcello non vuole. Comincio a prendere familiarità con la città, ha un aspetto familiare, senza caos o disordine. Tra i vari gruppi etnici non mi sembra ci sia ostilità ma neanche assimilazione. Le persone sono molto educate e gentili. Non ho sentito lo smog e nonostante tutti abbiano macchinoni il traffico non è caotico. Insomma è città calma dove vivrei volentieri e forse perchè non è così grande, appena 700000 abitanti. cose da ricordare: i pompieri allegri e molto volenterosi, le ruote delle auto girate verso i marciapiedi, le scale antincendio, i clowns, i musicisti davanti alla metropolitana, l'enorme quantità di dolci nei pubs, negri ed asiatici, palazzi per parcheggi, molta gente che dorme per le strade, le file ordinate, la nebbia.
Domenica 13 SFrancesco- Las Vegas .(se vuoi torna inizio documento)
Mi dispiace aver cominciato la giornata troppo tardi. Ho fatto una bella passeggiata
per Taylor street, sono entrata all'Hotel S.Francis: moquettes, luci soffuse,
una cosa lussuosissima sono andata al 30° piano ed ho visto un panorama
fantastico. Peccato che nell'ascensore ci fossero i vetri affumicati. Poi ho
risalito la strada; è un bel quartiere residenziale calmo ed elegante;
sono entrata in 2 chiese: ma prima mi ha stupito, sembrava un teatro e cedere
la croce sul palco non mi faceva concentrare. Dall"alto della salita si
potevano vedere scorci sulla baia molto belli. Sono rientrata in fretta a malincuore
con il trenino; un ultimo sguardo all'Union square, la visitina alla metro dove
c'erano un gruppo di filippini che danzavano e suonavano con strumenti di legno,
uno a forma di tamburo e due tronchi svuotati. All'aereoporto.....
Hotel King 8
Ora sono per la 5a volta in aereo, al finestrino e posso vedere la città
dall'alto. Il panorama delle case è suggestivo, ad un certo punto sembra
un quadro con macchie rosse, grige e verdi. Passiamo sulla sierra
Madre. Dopo un'ora siamo a Las Vegas. Appena
scesi facciamo il primo incontro con le macchinette e con tutto un mondo di
cartapesta e luci colorate che ci stupisce. Appena scesi (gli americani) sono
già tutti alle slot machines. L'aereoporto è immenso ed anche
la città che dicono di 400000 abitanti. E' una città stranissima:
in mezzo al deserto solo alberghi e casino, luci e colori. C'è una organizzazione
straordinaria, taxi velocissimi, coupons per invogliare a giocare. In albergo
c'è un negozio con souvenir strazianti. Per me è una città
assurda. Ci riposiamo un po' ed alle 8 siamo tutti vestiti per benino per andare
a giocare. La cena è con lo sconto strip "Palomino". L'ambente
era stomacoso. Per mezz'ora ha parlato il tizio che voleva are lo spiritoso,
poi è venuta la patata Sprinfield dall'Illinois che ballava in modo ,
.. in quel modo. Poi al Casino Center ed anche qui luci, gente che gioca. Assurdità.
Terminiamo la giornata stanchi con gli ultimi cents da giocare.°
Casino 5
Streo 18
taxi 10
cena 8
vizi 5
(Stima vizi dei mariti 1000)
Lunedì 14/8 Las Vegas-Gran Canyon Senza tanto rimpianto sono
partita da Las Vegas (ma toccare con mano queste realtà è comunque
una esperienza) Sono contenta di averla vista; è anche quella un
a parte dell'America anche se è un mondo che non capisco e non condivido.
in mattinata abbiamo avuto molte emozioni. Prima i posti per il Gran
Canyon non c'erano. Poi quando eravamo già rassegnati ad andare
in auto quando Marcello mi informa che si vola su un'altra compagnia sugli aeroplanini
dei tour turistici. Era avvenuto questo: avevo prenotato il volo su un DC9
(essendo troppo costoso il volo turistico. Ma forse per overbooking non c'erano
posti. Avevamo deciso di prendere una macchina a nolo quando ci è venuta
l'idea di andare (Paola ed io) a shiedere ai voli turistico se in cambio del
biglietto del DC9 ci potevano portare sui loro aerei. tentativo pazzo ? Forse.
Ma in effetti hanno accettato il "cambio" purchè fossimo disposti
a partire anche scaglionati su vari aerei ed a varie ore ma con garanzia di
partire in giornata. Visto e preso !!!!! Aeroplanini da 100 dollari. una
bella fortuna perchè possiamo godere di uno spettacolo indescrivibile:
il colore delle rocce, le forme, il fiume; non vorrei dimenticare nulla. peccato
che nella parte finale mi sia sentita male (anche io benchè fossi
su un altro aereoplanino) cosicchè non ho potuto vedere bene quando
la pianura diventa verde e c'è lo squarcio del canyon. Si arriva e sembra
di essere in alta montagna; l'albergo Yavapoi è molto bello ed in mezzo
al bosco....Dopo il riposino andiamo a vedere il tramonto; lo spettacolo lascia
senza fiato. Per esprimere la mia gioia nel godere di uno spettacolo così
bello mi è venuta spontanea una preghiera. Il paesaggio dà una
idea di immensità grandiosa ma nello stesso tempo gli strati, il fiume
che cede (???) la pianura immensa, danno la sensazione di piccola cosa, di fragilità
nei confronti dell'universo che si apre sopra. E' un'impressione che ho avuto
proprio perchè ero nella parte pianeggiante, era in fondo una spaccatura
soltanto, per questo forse mi è venuta la preghiera, perchè anche
se lo spettacolo era grandioso l'ho visto tanto piccolo nel gioco della natura...
Abbiamo poi fatto il giro con il pulmino della zona. Molti negozi e souvenir
con roba indiana. Poveretti, la loro cultura serve solo per i souvenir. C'è
in fondo al Canyon un villaggio di indiani. Alcuni lo hanno visto dall'aereo.
E c'è anche una parte coltivata. La cena l'abbiamo fatta con il solito
sistema a self service. Non si spende molto ed è molto bellino. Dopo
cena andiamo a vedere il canyon di notte. Anche con la luna è molto suggestivo
e bellissima la passeggiata a piedi nel bosco. Il museo è elettronico:
contemporaneamente si può vedere il; tipo di roccia, la posizione nel
paesaggio e le forme di vita nella storia.
Martedì 13/8/78 Gran Canyon - Phoenix Mi sono svegliata presto
per l'eccitazione di andare a vedere il Canyon all'alba, ed infatti alle 6,45
ero a piedi nel bosco con un'aria meravigliosa. Ho fatto molte foto. (da
ricordare il silenzio in attesa del primo raggio di sole, l'applauso spontaneo
al primo raggio, il brulichio dei commenti estasiati dei visitatori ad alba
compiuta).
Si parte in pulmann per Flagstaff. Il nostro viaggio
è sempre più avventuroso. Questa è la città delle
lotte tra gli indiani ed i bianchi (sappiamo come è andata a finire). Ora però F. è moderna; si vedono parecchi indiani ma americanizzati.
Decidiamo di proseguire con una macchina a nolo ma dobbiamo aspettare 2 ore.
Fa abbastanza caldo; la città è simpatica, molte case basse in
mezzo al verde. Alla fine partiamo.... per la foresta
pietrificata. Lungo la strada molti locali con richiami indiani, camere
a forma di tenda, Fort Apache turistico, Fort Geronimo con le bandiere. Mangiamo
un amburger al volo per la strada con una tizia che ci serve in un attimo. Marcello
compra anche i fagioli messicani. La strada è più lunga i quanto
previsto ma è bella; attraversa il deserto-steppa dell'Arizona.
Ci sono pochi cespugli di erbe ed una distesa sconfinata. Sulla sfondo le cattedrali
del deserto. Attraversiamo Winskon la tipica
città americana fatta di cartelli pubblicitari e di locali grandissimi.
Poi entriamo nella foresta pietrificata.
C'è un paesaggio bellissimo, deserto a perdita d'occhio, massi rocciosi
e meravigliosi tronchi caduti e pierificati. S.Agata house è il posto più interessante. Per andare al desert
point siamo passati in mezzo a molti interessanti punti di erosione.
Le stalattiti? Le colline a forma di tende, il ponte fatto con il tronco. Infine
il tramonto dipinto. Il ritorno a Phoenix è
lunghissimo. 6 ore. Bella è solo la sosta per mangiare in un ristorante
tranquillo. Non si può chiedere una cosa diversa dalla lista perchè
il cameriere non capisce al punto che non si può chiedere di riscaldare
un latte previsto freddo nella lista. Arriviamo tardi (1,30). La strada sarebbe
stata bella ma era notte! Si immaginano cactus e montagne rocciose (ovviamente).(se
vuoi torna inizio documento)
Qui il viaggio prosegue in Messico (vedi) e riprende negli Stati Uniti dal Mercoledì 23/8/78
Mercoledì 23/08/78 El paso - New Orleans abbiamo fatto una bella
dormita anche se tutti insieme (l'ammucchiata odierna dei giovani)......
I tizi indiani (proprietari dell'albergo dove abbiamo dormito vedi messico
ultimo giorno) sono proprio simpatici, ci dicono che sono del sud africa
ed hanno 3 bimbi.Non si trovano bene in USA e pensano di andarsene tra 2 anni.
Si capisce perchè qui è tutto organizzato ma la vita deve essere
alienante per loro; lei porta ancora il sahari, le cameriere sono vestite alla
tirolese con minigonna in marrone e senape . Sono tutte un po' ridicole ma tengono
molto alla divisa. Ogni locale ha la sua divisa. Chi è vicino a noi mangia
a crepapelle; c'è un tizio che ha una frittatona con la pancetta, toasts
con la marmellata, caffè, bibita. anche a noi mettono davanti un bel
bicchierone naturalmente con il ghiaccio. Devo dire la verità: dopo il
Messico, questo mondo organizzato non smette di stupirmi. Mi sembra di essere
in un grande parco di divertimenti. All'aereoporto cerchiamo di cambiare i biglietti
per arrivare prima a New Orleans, ma questa volta non ci riusciamo; così
allo shop dove compro il braccialetto messicano. Arriviamo a San
Antonio alle 2. L'aereporto ci piace e in taxi andiamo in centro. Subito
vediamo che è una città graziosa. Visitiamo Alamo, il museo ,
il giardino..... Fuori è molto caldo ma facciamo ugualmente in pulmino
con un tizio molto sciolto e con bombetta. La città è in effetti
molto meglio di quanto ci aspettassimo. Passiamo davanti all'albergo un tempo
frequentato dai caw boys, poi per il "corso" un po' decadente, la
chiesa gotica, il mercato coperto, il fiume, il quartiere con le case "antiche"
di legno molto bello e calmo con molto verde, la torre ristorante, il mercato
messicano. Da li andiamo a piedi al River e qui si scopre un bellissimo posto,
accogliente e caratteristico con molti bar e tavolini fuori, meravigliosi piante,
grandi balconi sul fiume, il tizio che ci schiaccia il cent. Si ha l'impressione
che in questa città ci siano persone sveglie e furbe. Si respira un po'
dentro un salone da te enorme e naturalmente ghiacciato. Ma sul River è
primavera. Sali pochi metri e sei all'equatore Riprendiamo il bus per l'Hotel
Mengen dopo questa sosta piacevole. Il DC 10 su cui imbarchiamo ci porterà
ad Huston dove facciamo coincidenza. Huston deve
essere immensa. In aereoporto per andare al National dobbiamo addirittura prendere
un trenino. Ci sentiamo un po' imbarazzati da tanta tecnologia. Ripartiamo per New Orleans dove arriviamo dopo 45 minuti. Aereoporto
grande ed elegante nonostante l'orribile arco di cartone e composizioni di piante
finte.
Sul taxi ci divertiamo da morire con il driver che ha una pronuncia da sdentato
(????). Il clou è quando Andrea, credendo di attraversare il Mississipi
canta Old Men River. Nel bel mezzo del ponte ci accorgiamo che sotto c'è
la ferrovia. In albergo ritroviamo Paola e Rosalba arrivate 2 giorni fa in quanto
avevano rinunciato a venire con noi a Los Mochis e si erano avvantaggiate. Ci
dicono che la città è bellissima. A letto ale 2,30
Giovedì 24/8/78 Peccato che sia una brutta giornata. Paola ci dà subito la notizia che non cè l'impiegata per la gita. Per fortuna troviamo uno che nella Hall ci consiglia (in italiano) di andare al Fairmont. qui ci dicono che è possibile fare il giro per le piantagioni. Marcello è di umore nero. Salta il giro in shuttle e così decidiamo per le piantagioni. All'inizio il giro è monotono. Poi si cominciano a vedere le piantagioni di canna da zucchero e molte case,molte belle altre no, di legno con il terrazzo tipico. Si vedono negri che si riposano. visitiamola villa di Sturad, una con un bellissimo parco con querce enormi, la scala che porta al piano superiore ha una sbarra per permettere ad una sedia di salire (ricordare che è un diario del 1978 quando queste cose in Italia neppure si sognavano). Ci fa da guida una negra dignitosa, i mobili belli hanno sopra mazzi di fiori . Molto belli 2 candelabri protetti da campane di vetro incise. accogliente lo studio. La seconda villa è molto più lussuosa; le guide sono mascherate da Rosella Hoara. La nostra ha un abitino giallo largo che sarebbe delizioso addosso ad un' altra. Le cucine sono interessanti: oggetti in ottone , il ferro per scaldare le vivande, il contenitore per l'acqua calda, il miscelatore per i dolci. Alleserno anche qui un bel parco, a terra conchiglie fossilizzate. Il caldo è bestiale ma per fortuna in pullman c'è l'aria condizionata. I nostri compagni di viaggio hanno completini terribili. Rientriamo alle05,30 passando dal quartiere francese. Dormita ed alle 8 in Bourbon Street. La vita qui è incredibile. Locali a non finire, streep che si vede e non, imbonitori che consigliano di entrare, locali dove si suona il jazz. Dopo aver cenato in un locale a luci soffuse, andiamo ad ascoltare il jazz al Crazy Schirles dove suonano molo be,bene Mi piace il grassone che suona il piano. C'è con noi anche Dado, il ragazzo italiano che Amina ha incontrato nel tour. Molto simpatico è anche il locale dove un tizio suona la tromba sopra un bancone. Sembra che suonasse per sé non per noi che eravamo tra i pochi (forse unici) clienti. Alcune ragazze ballano. Andiamo anche a Jakson Square dove c'è una chiesa e un grande giardino da dove andando sulla terrazza si può vedere il Mississipi... A New Orleans ci sono molti negri per lavori umili ma non solo. A letto come al solito tardi. >Comincio ad accusare la stanchezza.
Venerdì 25/8/78 New Orleans- Miami - New York (se
vuoi torna inizio documento)
Volevo alzarmi prima per fare un ultimo giro a New Orleans ma mi sono alzata
tardi. Arrivo comunque al quartiere francese: l'aspetto è completamente
diverso. Ale 10 puliscono, riforniscono i bar di bibite, c'è poca gente
in giro. Entro nei magazzini Holmas e compro cosmetici. Il magazzino è
enorme. C'è di tutto. Al ritorno cerco di scrutare la gente: i negri
mi sembrano allegri, si vedono tanti bianchi grassi. Mi perdo la foto della
negra con i bigodini colorati in teta di verde banana, perchè il rollino
è finito. Partenza alle 13,30. Il volo è breve e sul DC10 poca
gente (non era prevista la deviazione per Miami, ma poichè non sarebbe
costata nulla) avevamo il "Visit USA" (abbiamo pensato di arrivare
a NY la sera un po' tardi e dare invece almeno uno sguardo a Miami). Il
paesaggio prima di Miami è stranissimo:
ci sono paludi grandissime ed ogni tanto lunghissimi canali perfettamente lineari.
La città dall'alto non differisce dalle altre: molto grande è
divisa in lotti regolari. Vicino al mare i grattacieli. Scendiamo nell'aereoporto
grandissimo, molte compagnie aeree e una fila lunghissima di negozi. Con le
informazioni dell'Uff Turismo aspettiamo il bus per andare a M beach. Naturalmente
il bus è puntualissimo, ci sono molti negri dalla pelle nerissima. Marcello
trova una spagnola che gli dà alcune indicazioni. La strada ci piace,
con molte palme ed alberi strani con fiori strani. Poi si attraversa un canale
circondato da ville basse, ognuna con l'attracco. Dove scendiamo è una
vera e propria isola, stretta e molto lunga, completamente ricoperta da albergoni
mostruosi, immensi, chiari. La sabbia è granulosa e color arancio. E'
molto stretta. Probabilmente la vita si svolge soprattutto all'interno degli
alberghi, intorno alle piscine. Molto bello il contrasto tra la fila degli alberghi
sul mare e l'altra parte sul canale, più intima e verdeggiante. Entro
in un albergo per fare una telefonata: all'interno vecchi un po' tonti. All'aereoporto
mangio una schifosa macedonia di frutta prima di andare al gate New York dall'alto appare luminosissima ma quando scendiamo c'è l'inghippo
dei bagagli. Era andato tutto troppo bene. Poi il tutto si risolve e andiamo
all'Hotel Empire.
Sabato 26 Facciamo colazione in un posto un po' brutto e sporco e poi
con la mappa in mano andiamo a prenotare il tour. Subito cominciamo a vedere
i grattacieli ma ancora non mi colpiscono . Sul bus c'è un americanino
che fa lo spiritoso, ci porta lungo Brodway e poi al quartiere cinese. E' un
po' per turisti, il tempio squallido, qualche odore esotico dà la sensazione
di oriente. Cambiamo bus alla punta di Manhattan e passiamo attraverso l Greenwich
Village. E' molto pittoresco con le casine piccine. Siamo andati attraverso
i mercati lungo l'Hudson. Parchi,la cattedrale (la più grande del mondo),
Harlem, la 5a Av. e scendiamo a RocKfeller Centre; c'è una statua d'oro
spaventosa, molto americana, molti vecchietti che siedono, stranieri che passeggiano.
Sopra le nostre teste una teoria di grattacieli. Passeggiamo e questa strada
è lot bella. Negozi eleganti, molte banche, alberghi in. Per strada (è
molto come in America Verde questi spettacoli) vicino al nostr albergo in Lincoln
Centre c'è una molto colorita compagnia africana.. Nella 5a strada avevamo
visto un clown che faceva il postiglione. A S. Francesco alla stazione del trenino
c'erano persone che intratenevano il pubblico. Dopo un riposino alle 8 ci ritroviamo
tutti e decidiamo di andare al ristorante francese "Le maar" (??).
E' un po' lontano ma finalmente troviamo un po' di atmosfera europea. Mangio
zuppa di cipolle e lumache con funghi. Spendiamo 16 dollari. La strada di ritorno
è attraverso NY di notte. Molta gente che esce ed entra nei locali. Visto
che Playoy (nel quale tentiamo anche di entrare ma non lo permettono perchè
ci vuole per noi ometti la giacca e noi siamo partiti con solo bagaglio a mano!)
Domenica 27/8/78 Il programma prevede giro in battello. Facciamo la prima esperienza della metropolitana Molto sporca e squallida, vagoni tutti macchiati (poi il vizio è arrivato anche in Italia) Dobbiamo camminare molto prima di arrivare al boat. Iniziamo il giro con il sole sfavorevole ed un po' di nebbia all'orizzonte ma così i grattacieli sono più affascinanti. ecco la famosa statua della libertà che infatti fa una certa sensazione con il suo braccio verso il sole all'orizzonte. Vicino l'isola dell'inferno (quarantena per gli emigranti). L'isola di M. si vede benissimo con i suoi grattacieli Poi cominciamo a vedere il ponte di B., il paesaggio cambia. I grattacieli sono più larghi, si vedono ospedali, centrali ed altri servizi. Grattacieli di vetro, i quartieri popolari, Harlem, i parchi sulla punta. Entriamo nell'Hudson ed il paesaggio cambia ancora. Sul boat c'è un vecchietto ce ci intontisce con le sue smargiassate americane; provo a chiedergli se sta zitto ma tace solo per poco. Ci distrae il seno scoperto di una francese che fa richiamare l'attenzione di tutti. Una volta scesi ci facciamo un' altra bella camminata attraverso un quartiere popolare, squallido e sono molti quelli che parlano spagnolo. Compro un mango ed un avogado. Mangiamo nel ristorante greco Snow white un buon piatto di Kebab. Altro riposino. In serata alle 5 cerchiamo di provare l'emozione dell'elicottero. L'esperienza è bella ed emozionante ma purtroppo il cielo è coperto e non si vede molto.(Io e Marcello non ci siamo andati dicono per paura ma in effetti perchè (anche se soffro un po' di vertigini) il tempo non era bello.. e poi le finanze.. e poi era bello vedere dal basso l'elicottero con la moglie a bordo fare tutte quelle evoluzioni ... pericolose.) .Dopo risaliamo la 34a e siamo all'Empire. Mostro con centinaia di ascensori Arriviamo all'86 piano, poi al 102. con il sole sarebbe stato bellissimo. Cena frettolosa per fare poi una passeggiata per la 5a. Al Rockfeller C. c'è u atmosfera un po' brutta. Deviamo per Brodway dove ci sono negri a passeggio e c'è una atmosfera di festa. Da un indiano compriamo una casacca per me. Mi fermo anche dal pizzarolo siciliano che mi regala un pezzetto di pizza. Questi (ex)Italiani fanno tenerezza ma certo sono ridotti molto male. Torniamo in albergo per l'ultima notte NYese e l'ultima del viaggio.
Lunedì 28 Mattinata a disposizione. Marcello e J. decidono per il museo di storia naturale. Mi attirerebbe ma mi attirano di più i grandi magazzini. Peccato sia una brutta giornata. Andiamo sulla 5a. gironzolando entro nel magazzino di Missoni, incontrando due magnifiche maniquen. Qui compro la tuta per ginnastica a 8 dollari. Andiamo in una farmacia e facciamo il pieno di creme e profumi. Rientro in albergo. Il tassista che ci porta all'aereoporto è gentile e ci indica dove passiamo (al Kennedy al quartiere Queens). Abbiamo un po' di problemi primo perhè non abbiamo confermato il volo e poi perchè J. non trova più il suo biglietto. Dopo un'ora è tutto sistemato.All'aereoporto scene strazianti di saluti, soprattutto mi colpiscono 2 gemelle. Le hostess dell'alitalia sono tutte un'altra cosa: sciatte, maleducate e scortesi. La cena è però buona. Danno il film "Good bye amore mio". L' ho visto ma lo rivedo
Martedì 29 Aereo. Notte brevissima perchè voliamo verso
oriente. Senza emozioni. Nessuno ha perso i bagagli ed i biglietti non servono
più. E' finita
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NOTA
Tra i documenti ritrovati nel diario c'è anche il programma che avevo preparato per gli amici.
9/8 partenza da Fiuicino alle 10,35 arrivo a NY 15,35. proseguimento per Bufalo.
10/8 Visita cascate
11/8 S.Francisco e visita sequoie e ausalito
12/8 Partenza per Las Vegas
13/8 Visita Gran Canyon con pernottamento
14/8 Partenza per S.Diego e tentativo di proseguimeto per Messico
15/8 -19/8 Messivo e rientro in USA
22/8 Tucson e proseguimento per New Orleans
23/8 N.O.
24/8 partenza per NY
25-26/8 NY
27/8 rientro Italia
In fondo non è cambiato molto.
Viaggio Italia USA e ritorno 457000 lire
Visit USA circolare in aereo 337000 lire
Vaggi in messico 59000
treno in messico per Sierra tauramara 30000
Pasti in messico 50000
Pasti in USA 2-12 dollari a pasto
Il totale pìrevisto a persona non dovrebbe superare 1,350,000/1,400,000
lire
Ricordo che per risparmiare sul mangiare cercai di prendere aerei che servissero
il pasto a bordo.
Non so come è andata a finire con il preventivo. Dagli appunti della
mia amica (per due persone)
Agenzia 2,040,000
altre spese 880,000
rimborso agenzia per camera S.Francisco e giro Niagara mancato 23,000
Il totale sarebbe quindi stato 2,920,000-23,000= 2900000 lire pari a 1,450,000
lire a testa
All'epoca il pesos valeva 40 lire ed il dollaro circa 846 lire
Nel diario sono descritti tutti gli aereoporti toccati. Ho omesso la descrizione.
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