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Agriturismo Poggialberi

Viaggio in Provenza -Camargue ( 13/18.5 2018 )

Domenica 13 Maggio 2018
Premetto che questo diario lo scrivo oltre 1 settimana dopo la fine del viaggio. Quindi quasi certamente posso aver omesso qualche particolare.
Si parte da Poggialberi alle 7,30 con tempo abbastanza buono e tale si mantiene per buona parte dell'attraversamento d'Italia. Il sole scompare man mano che ci si avvicina al confine. Verso oe 13 si entrra in Francia ed alle 16 circa si arriva ad Aix en Provence.  Purtroppo il navigatore del Tf di Andrea non funziona e così abbiamo difficoltà a trovare la Casa Appart. Con l'aiuto di un ufficio del turismo arriviamo a destinazione. Siamo molto vicini al Centro ma la sistemazione (scelta per questo motivo) è molto modesta e quindi deludente. Parcheggiamo nel Parking della Rotonde (è il nome della piazza centrale che in realtà si chiama Charle de Gaulle). Piove. Ci incamminiamo verso corso Mirabeau, grande viale alberato con ristoranti, caffè e negozi. Abbastanza bello ma senza .. sole. Inoltre c'è un gran freddo, le mani si gelano e .. bisogna tenere gli ombrelli aperti.. Ci ristoriamo al caldo di un bel caffè in piazza rotonda. Poi andiamo a vedere la cattedrale Saint Sauver. Molto interesante, costruita in stili diversi (dal Romanico al Rinascimento). ma molto armonica, all'interno con prevalenza romanica. A questo punto chiudiamo con il giro della città. Fa sempre + freddo. Andiamo a cena al ristorante Jacquoe  le Croquant. Filetto d'oca e anatra. Abbastanza bene per 65 €.
Lunedì 14
Colazione in camera. Bello no? NO. In pratica si tratta di 2 sacchetti di carta lasciatici in frigorifero con latte e cereali, due miseri panini (ovviamente freddi gelati), un panettino di burro ciascuno e marmellata. Anche un succo di frutta. Il tutto molto squallido per la cifra supplemento di € 6 a cranio. Vale la pena di precisare che non abbiamo avuto il piacere di vedere nessuno nè all'arrivo (con ricerca chiavi come caccia al tesoro) nè alla partenza. In confronto noi  a Poggialberi  siamo... 20 stelle!!!
Si riparte alla volta della Provenza. Subito 2 difficoltà:.
 1a difficoltà: paghiamo il garage in una cassa esterna ma sbagliamo ad entrare al parcheggio giusto (non è uno solo ma diversi e comunicanti o quasi tra loro) Ci dicono che noi siamo nel garage Cezanne e non il Rotonde. Ovviamente non si trova l'auto ma tutto viene chiarito parlando con una specie di accoglienza.
2a difficoltà. Senza navigatore non riusciamo a trovare subito l'uscita dalla città (abbastanza grandina). Facciamo il giro tutto attorno 2/3 volte e finalmente troviamo la giusta via.
La prima meta è Gordes. Prima di arrivare al paese andamo a visitare le Bories. Si tratta di capanne di pastori del 17° secolo in pietra a secco. Ricordano i Trulli ma queste sono di architettuta diversa tra loro. Sito piccolo ma molto interessante e piacevole.. Sono state scoperte verso il 1960, rstaurate ed aperte al pubblico.
Tempo in miglioramento. Prima di fermarci a Gordes visitiamo anche l'abbazia di Senanque.  Cistercense del XII sec. luogo molto ameno e di assoluta pace (naturalmente), ma la cosa più bella sarebbe stato quella di trovare in fiore i campi di lavanda che la circondano. Delusione. Siamo in anticipo di circa 1 mese. Non entramo nell'Abbazia e dirigiamo verso Gordes. A Gordes compriamo il cibo in un negozietto ed andiamo a mangiarlo (udite udite) al circolo repubblicano (ma le bevande le prendiamo al circolo). Cosa strana ma qui sembre usuale. Gordes è un paese di montagna quasi abbandonato nel secolo scorso ma fatto rivivere da pittori ed artisti. Si va a Fontaine-de-Vaucluse. Qui visse Petrarca per 16 anni e vi compose le " chiare e fresche e dolci acque" dedicate a Laura. Paesino molto suggestivo in una piccola gola formata dal fiume sotterraneo Sorgue che qui esce allo scoperto dalla roccia lavica e forma tante cascatelle con acqua limpidiussima e dal colore azzurro-verde bellissimo. Ovviamente molto turismo (lo merita) ma fortunatamente poco frequestato in questa stagione.
Da qui si va a vedere L'Isle-sur-la-Sorgue, piccola cittadina sul canale della Sorgue.Molti ponti e canali, uote di mulino per filare la seta, simpatici bar lungo le rive. E' chiamata dai francesi "piccola Venezia". Pacevole sosta.
Si prosegue verso il nord della Provenza perchè la tappa per arrivare nell'Ardeche ( Grotta di Chauvet ) è piuttosto lunga. Si decide di prendere un pezzo di autostrada verso Lione e perciò arriviamo alle porte di Avignone (che non ci interessa in quanto ci siamo stati in passato). Usciamo veso Pont d'Arc. Ci dirigiamo verso il nostro albergo Flor Azul a Grospierres un paesino oltre la grotta di Chauvet (prevista visita domani). Albergo carino. Quasi in canìmpagna. Tipo vecchio casolare ricoperto di edera e molti fiori nel giardinetto. Esterno un po' disordinato ma la signora che lo gestisce con il marito ha un bimbo piccolo e quindi penso sia molto impegnata. E' una signora olandese simpatica ed affabile. Stanza piacevole, molto provenzale (anche se ormai siamo fuori dalla provenza). La cosa strana è l'ubicazione dei servizi igienici.(C'è un piccolo locae per il Wc (mi raccomado non bidet) e dentro la camera il lavandino e la doccia in muratura, semicircolare e senza porta. Grazioso tutto ma ... la privacy ? (Solo per coppie affiatate).
Si va a cena in un ristorante poco lontano (Le jardine des secrets). Bello. ma Andrea mangia un filetto di bue un po' duro ed alla richiesta di un coltello a seghetto che in Italia danno normalmente, rispondono che non lo posseggono.... Si va a letto e sogneremo tutti i coltelli del mondo.
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MA VI CONSIGLIO, PRIMA, di dare uno sguardo qui sotto........
 INSERIRE FOTO POGGIALBERI
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Questo è Poggialberi. Un Agriturismo ma soprattutto il posto ideale per rilassarsi dopo un viaggio o dove recarsi per fare mare soggiornando in una tipica Fattoria Toscana. Se vuoi maggiori informazioni clicca sulla fotografia e ti troverai in un vero Paradiso. Per la natura ma anche e soprattutto per l'accoglienza genuina e familiare caratteristica della gente di maremma.
Martedi 15
Finalmente si va alla grotta di Chauvet (il viaggio era stato pensato per questa tappa) E' una grotta artificiale fatta nelle stesse dimensioni e carateristiche (graffiti, stalattiti ecc) dell'originale scoperta nel 1994 dallo speleologo JM Chauvet ma troppo fragile (umidità, luce) per tenerla aperta al pubblico. E' patrimonio dell'UNESCO ed è stata ricostruita in soli 30 mesi impiegando manodopera specilizzata in tanti campi diversi (pittori, critica d'arte, architetti ecc-). Sito molto ben organizzato con tanti turisti. Bene prenotare come fatto da noi dall'Italia.
All'uscita si fa la strada dell'Ardeche. Spettacolari le gole visibili da i tanti punti panoramici che si incontrano.
Pranzo in un simpatico ristorantino di campagna. Deciso: basta carne e (siamo in Francia) Omelette al formaggio di capra (per me buono per A."supreme" ..).
Si ritorna in direzione Sud verso Arles , senza però tralasciare di andare a vedere le Pont du Gard. Unn acquedotto romano a 3 piani, capolavoro della tecnica e simbolo della bellezza delle forme architettoniche antiche. Veramente bello. Maestoso,alto, con gli archi che si riflettono nelle acque del Gardon. Illuminato dal sole al tramonto resteresti a guardarlo incantata fino a notte !!!
Si arriva ad Arles. Questa volta senza navigatore ce la caviamo abbastanza bene anche per chè città più piccola di Aix. Il nostro B&B si chiama "Atelier du midi". Veramente molto, molto modesto. Tutto piuttosto vecchio e dal sapore marocchino quindi tetro. (MA fortunatamente è abbastanza centrale). Non ci piangiamo addosso ed usciamo subito a vedere il fiume Rodano e poi l'anfiteatro romano (un pccolo colosseo) costruto nell'80 d.c. Nel medioevo divenne cittadella fortificata, vi si fecero abitazioni che furono tolte nel 1800. E' uno dei più imponenti (?!) anfiteatri romani ancora esistenti ... Bello anche se noi siami abituati a ben altro .. Roma docet.
Vicino c'è il teatro romano del 12 a.c.che una volta poteva accogliere 10000 spettatori. Poi in rovina, oggi con restauri ancora in corso sempre ... copiando noi romani !!!!
Andiamo verso il centro (10 minuti). Boulevard des Lices, solito piacevole viale anche se corto perchè Arles è una piccola cittadina chiamata "la Roma in Gallia" per i monumenti descritti sopra. Per inciso qui vennero incoronati imperatori Federico Barbarossa e Carlo V.
In centro andiamo a cena in un ristorante tipo enoteca ("La comedie"), carino, piuttosto elegante ma con servizio lento. Ci sediamo all'aperto ma alla fine arriva il freddo della sera (servizio lento ...). Assaggiamo il riso della Camargue (simile ai supplì), tonno con piselli chiaramente in scatola ed una finanziaria di agrumi (pensavamo a una macedonia ed invece se non ricordo male un dolce con sopra delle fragole). Terminiamo alle 22 (un po' congelati). In compenso ci offrono il vino.
Mercoledì 16
L'uscita da Arles è facile e ci dirigiamo verso Les beaux de Provence per vedere una cosa particolare indicatami dall'amica Gabriella (a sua volta dalla sua guida artistica Frida). Si tratta di "Carrieres de Lumieres" (= cava di pietra ). E uno spedttacolo di opere d'arte (quest'anno Picasso e pittori spagnoli) proiettate continuamente sulle enormi pareti interne della cava, con accompagnamento di musiche varie (classica, Jazz, leggera) E' un specie particolare degli spettacoli "son et lumiere" in cui i francesi sono maestri. Ci si sente completamente immersi nelle opere d'arte nella suggestiva ambentazione della cava. Pareti bianche, lisce (taglio della pietra),formati da enormi massi di pietra squadrati e levigati. Assolutamente da vedere se non altro per la novità.Provare per credere. Una volta usciti ci dirigiamo verso Saint Remy ed attraversiamo les Alpilles (piccole Alpi). Piuttosto suggestive e dall'aspetto pietroso. St Remy è molto carina, molto turistica e piena di negozietti con bei souvenirs. Qui è nato Nostradamus nel 1503 e qui fu ricoverato In manicomio Vincent Van Gogh nel 1890.
E' bello passeggiare per le piccole stradine e piazzette. Ovunque vendono le stoffe tipiche provenzali e confezioni di lavanda x tutti gli usi. Comunque molto carina ma non eccezionale. Appena fuori città ci sono le rovine dell'antica Glanum romana con bellissimo arco trionfale. Vorremmo fotografarlo dalla strada ma è impossibile fermarsi. Non vogliamo perdere tempo e non entriamo nell'apposito parcheggio e proseguiamo verso la Camargue superando ancora Arles. Arriviamo alla nostra meta che è Aigues Mortes e il nostro B&B è appena fuori le mura . E' grazioso, ha una piccola piscina ed è prprietà di una simpatica signora che parla un po' di italiano essendo stata a Milano per ambiente di moda. Andiamo subito a piedi in Paese ed all'improvviso dopo tanto sole arriva un po' di pioggia ma noi mangiamo comunque all'aperto ( ma protetti). Rientro a piedi in hotel.
Giovedì 17
Aigues Mortes (= acque morte per le paludi di un tempo) . Paesino delizioso circondato da mura medioevali. All'interno una stradina piena di negozietti che termina in una piccola piazza con la statua di Luigi IX, il Pio, che di qui partì per la settima crociata. Noi invece preferiamo una crociera sul Piccolo Rodano. Ci portano a visitare un allevamento di Tori con butteri che li radunano ecc ecc.(ma ben diverso dalle manifestazioni in maremma) e una spiaggia Le Grau-Roi con ponte levatoio. Tutto bello ma non eccezionale.
Nel pomeriggio andiamo a visitare una grande salina poco distante. Si sale su un trenino e ci portano a vedere le vasche colorate (diversamente in base alla concentrazione di NaCl), molti e bellissimi fenicotteri rosa (colore piumaggio che viene dai gamberetti rosa loro pasto principale) e vere montagne di sale (si sale su una di queste), Tutto veramente interessante e particolarmente suggstivo. Si rientra in albergo e decidiamo di andare in macchina a cena a Les Saintes-Maries-de-la- Mer. Ad un tratto decidiamo di deviare dalla strada principale e ci ritroviamo in un posto splendido con lagune, acquitrini, fenicotteri in abbondanza che fanno impazzire noi e la macchina fotografica. Soddisfattissinìmi.MEMO: Route D854- Pioch Badet- Route de Cacherel .
Arriviamo a S.M, ma il paesino in riva al mare ci appare molto modesto. Forse con l'animazione estiva .... Qui ogni anno in maggio si radunano i gitani di tutto il mondo x la rievocazone di un'antica leggenda (anche qui siamo arrivati forse troppo presto). Ceniamo e rientriamo ad Aigues attraverso il Bac de Sauvage, Un battello che attravera gratutitamente il Piccolo Rodano con macchine e persone.
Venerdì 18
Presto andiamo in paese per comperare uno spuntino da consumare al sacco (Poggialberi dista 700 Km) Comperiamo la tipica Fougasse specie di focaccia bianca dolce, molto dolce e prendiamo anche il Sacristaine dolce dalla forma allungata di pasta sfoglia ricoperto di scaglie di mandorle. Tutto moltuo buono.
Si va per l'Italia ( diretti per 700 Km ? NO Vedi sotto) e a questa volta si attraversa il grande Rodano a Bac de Bacarin vicino alla Salin-de-Giraud (€6).
Qui il fume è maestoso perchè siamo vicini alle bocche.
Via veloci verso l'autstrada che ci dovrebe portare attraverso Aix fino a XXmiglia.
Poichè per Andrea il viaggio fino a casa è troppo corto (! !!!...) decide, anzi decidiamo, di fare un piccolo giro a St Raphael, Agay e Cannes. (Amarcord Agay per Andrea quando era giovane universitario). Le rocce rosse sono stupende, il tempo bellissimo. Quindi perdiamo un po' di tempo per foto. Perdiamo anche i miei occhiali da vista nuovi ed anzi ...poichè il tempo non manca torniamo indietro di diversi Km per vedere se erano stai abbandiìonati su una delle rcce rosse, Invano.
A tutta birra verso Poggialberi dove arriviamo verso le 23 dopo non 700 ma 890 Km e circa tra le 8 e 9 ore di guida. Andrea è solo leggermente stanco,

FINE