Home Viaggi
Indice viaggi
Home Tartagli
Vai al Paradiso di "Poggialberi"
Agriturismo Poggialberi

 

 

Viaggio in Islanda

Data effettuazione: 11/22 Luglio 2000
Modalità: Viaggio aereo e noleggio fuoristrada (tramite agenzia).
Spese volo x 2 persone lire 1,990,000. Spese autonolo x ogni coppia 1,550,000**. Hotels x 2 persone 2,055,000. Benzina x2 persone 531,000. Ristoranti e vitto x 2 persone: lire 1,230,000. Km effettuati:3,602. litri 389. Costo carburante benzina 95 ottani Kr 98.3; 98 ottani Kr 99.0 gasolio 40-45 Kr

Auto Kia Sportage affittata presso la Hasso Island.

Diario:

11/7 Trasferimento a Milano Malpensa assieme ai nostri amici compagni di viaggio Olga e Guido che vorrebbero fermarsi a Sarzana per visitare antiquari. E' domenica e quindi si trova tutto chiuso. Lo stomaco non è chiuso e quindi ... Vicino a Malpensa grande nubifragio ma arriviamo indenni e sorpresa troviamo che il volo è stato anticipato dalle originarie 23.45 alle 22.55 !! Come faranno quelli che arriveranno all'orario originale se non sono stati avvertiti come non lo siamo stati noi? L'aeroporto della Malpensa è freddo e i ristoranti/snacks chiudono alle 22 . Poi ci si deve arrangiare.

Arrivati alle 4 locali (le 6 in Italia) temperatura 7°. Si ritira la Kia e si va in Hotel Holaborg prenotato.

12/7 l'Hotel-guesthous è pulito ma molto modesto. Camere micro. No servizi in camera (che sarà una costante in quasi tutta l'Islanda).
Sveglia alle 9. Guido ci porta il caffè in camera (altra costante durante il viaggio) e si parte alle 11. Dopo sosta al SM e al Bancomat ci si dirige verso il Nord attraverando il fiordo delle balene (Hvalfjordur) per il tunnel (1000 Kr). Poi Borganes e 1a pista per andare a Surtshellir (NB: al momento non verifico l'esattezza dei nomi dei luoghi. Quindi potrebbero esserci inesattezze. Daltra parte in Islanda i posti prendono nomi diversi a seconda dell'umore di chi li scrive ed io mi sono adeguato). Sterminata distesa lavica con grotte piene di neve. deserto suggestivo che ci invoglia a fare anche una breve camminata. Si arriva alle casacate di Hraunfosarr: serie di rapide e cascate del fiume Hvtà che fuoriesce dalla lava. Bellissimo. Proseguendo sbagliamo strada ed entriamo in una casetta per informazioni. Parenti ed amici sono a tavola ma, tra un boccone e l'altro, riescono ad essere gentili. Riprendiamo la via giusta per arrivare alla F37 pista abbastanza impressionante ed entusiasmante (anche perchè la prima)Kaldidalur Si passa su un altopiano lavico tra 4 ghiacciai con neve fin alla strada. Tempo coperto e forse ancor più suggestivo. Si arriva a Tingvellir (o Pingvellir) che dà il nome al lago più grande d'Islanda e dove c'è la faglia di Almannagjà (spaccatura tra Nord-America e Europa) Si costeggia il lago che ci ricorda la Scozia per i colori dell'acqua, dei prati e del cielo finalmente azzurro. Alle 19,30 arriviamo a Geysir la più grande sorgente d'acqua calda al mondo da cui il nome a tutte le stesse sorgenti simili. Ora però è un po' esaurita e non arriva più ai 60 metri di altezza di una volta. Ma non ha perduto la sua regolarità eruttiva. Il tutto molto turistico ma interessante. Si pernotta naturalmente all'Htel Geysir. Papà stanco morto, io no. (Rispetto a te ho guidato per 400 Km in buona parte pista e poi non sono morto!)

13/7 Partenza alle 10,30. (hotel+cena Kr 17,400) Prima di Hella si devia per la 26 per andare a prendere la pista F22 A dx il vulcano Hecla con il cappello di nuvole. Distesa lavica e sabbia nera. Al bivio della F22 centrale elettrica. Inizia la parte più bella della giornata. La neve si fa sempre più vicina. Tanti laghi e fiumi. O.k. Si prende la deviazione pe Landmannalauger . Spianata eccezionale con monti che assumono colori diversi. 2 Guadi prima di arrivare al rifugio. Qui la caratteristica è una piscina naturale con acqua calda. Il tempo migliora e fa capolino anche il sole. Olga vorrebbe fare il bagno ma noi no. Inoltre ci sono una comitiva di tedeschi a fare il bagno e una donna nuda per la sua .. statutaria bellezza e ... giovane età ci fa abbandonare del tutto ogni velleità di bagnarci. Invece ci arrampichiamo verso una collina in alto per ammirare il panorama della colata lavica che scende fino al rifugio. Si può notare nettamente il punto di arresto della colata. O.K. Si riparte per Edjià e comincia un tratto ancor più spettacolare. Serie ininterrotta di neve, guadi, forti salite e ripide discese. A. è bravissimo ad affrontare i guadi anche quelli più profondi. Io ed Olga chiudiamo gli occhi (anche io ... se lo avessero saputo!!! In verità nulla di particolare anche se non era l' A1) Non ci sono parole per descrivere il fascino di questi paesaggi. Islanda terra di lava e di ghiaccio. I colori sono irripetibili, la natura aspra e affascinante. A volte si guida dentro il letto del fiume, tra acqua e lingue di sabbia. L'ultima parte è meno interessante e ci appare lunga prima di arrivare a dormire in una Farm a Kirkjubaujarklastur (che da ora in poi chiamerò Kirkecc.ecc.) . Sistemazione piuttosto misera e cena insulsa. Fin qui 770 Km Tramonto bellissimo attraverso le finestre rigorosamente senza tende.

14/7 Si parte da Kirkecc.ecc. avendo pagato per hotel e cena 8,400 Kr (in 4) e ci fermiamo in un SM (si fa per dire) a un altro Kirk.... per fare colazione. Si prende per la pista del Laki (Olga è poco d'accordo) Si vede la cascata di Fagrifoss facendo una pista ed un guado per raggiungerla. e poi il canyon di Fjardrargliyfur. Molto belli ambedue, soprattutto il canyon. Il tempo non è bello, grigio e a tratti pioggerella. Abbastanza caldo data la latitudine. Si ritrova la statale 1, si attraversa un deserto lavico e poi lo Skeidarsondur, cioè la pianura formata dal delta glaciale, e cioè dalle acque che scendono dallo Vatnajokull. Qui si va per il tratto di strada e ponti distrutti nel Nov.96 dalla piena provocata dal ghiacciaio. luoghi suggestivi ma desolati. Alle 13 siamo all'ingresso dello Skatfell, parco nazionale ai piedi dello Vatnajokull. si va a piedi per poco meno di 2 ore per vedere Svartifoss (niente di chè: colonne basaltiche che forse sarebbe bello vederle da sotto ma non abbiamo voglia di scendere. Si va invece a vedere (1h,30 di cammino) il fronte del ghiacciaio per fare una passeggiatina sullo stesso. Il ghiacciaio visto da lontano è bianco ma ad esserci sopra è sporco e nero. Si prosegue verso Hofn e si dà un'occhiata alla laguna degli Iceberg che vedremo domani. E' un'emozione fortissima, da urlooooooo . (Infatti una foca che nuotava pigramente appena arriviamo si impaurisce e si immerge in quelle... calde acque) Si cerca e si trova un alloggio ca 50 Km prima di Hofn. L'Hotel è una scuola adattata per l'estate a hotel (questo fatto è frequente in Islanda). Pulito, essenziale. La camera di Olga ha anche il bagno (che sia lo studio del preside?), la nostra no. Cena con crema di funghi (Knorr) A letto alle 23,30 dopo affannosa ricerca telefonica di un albergo per le prossime tre notti in quanto è tutto piuttosto pieno. 220Km. Hotel Svartiskogur a Egiestadir.

15/7 Scuola di Hofn. Piove maledizione. L'escursione sulla laguna glaciale è comunque d'obbligo. Il battello è anfibio. Curioso. L'equipaggio è suprOK: (non lo dice per le manovre nautiche ma sta pensando ad altro tipo di manovre..infatti.. ) 2 ragazzi splendidi ed una ragazza carinissima (anche io e Guido ci possiamo consolare) Tipico cappellino di lana, buono per Dani ma non si trova a comprare. Freddo intenso. Jokulsarlon. Si naviga tra gli iceberg. Silenzio e occhi di fuori. Ma il tempo non è benigno e il panorama che deve essere splendido è limitato dalla nebbia. Il ghiacciaio che deve essere lì non si riesce a vedere. Peccato. 300 Km

Si dice che da queste parti il tempo sia peggiore rispetto al Nord. Speriamo di vedere Myvtan meglio di quanto non sia stato con Jokulsarlon. Abbiamo mangiato al sacco presso la base NATO di Stokksnes (subito dopo Hofn dove non siamo entrati). Qui le città "grandi" contano tra 500 e 1000 abitanti. Hofn è una di queste. La strada n.1 in genere è buona, ma proprio dopo Stokknes c'è una salita eccitante con successiva discesa resa più interessante e viscida dalla pioggerella. Abbiamo tentato (dopo) di abbreviare prendendo dopo Dingivojur una pista di 21 Km.. ma poco dopo un cartello "Closed" ci ha scoraggiato e siamo tornati sui nostri passi. Arriviamo all'Hotel (prenotato ieri) sulla 917. Ci portano nella depandence 3 camere, bagno e cucina. Carino e comodo. la sistemazione migliore dopo l'hotel di Geysir. Con la cucina a disposizione abbiamo mangiato in casa: spaghetti al burro e pancetta, pomodori e formaggio e finale con dolce. Per frutta solo 1/2 banana in due.

Tornando indietro nei ricordi tento di fare una classifica di ciò che abbiamo visto:

1° La laguna glaciale (se poi ci fosse stato il sole....)

2° La pista di Landmannalauger

3° Pista del Laki e Tingvellir

N.B. Forse vale la pena di prendere la F22 dai pressi di Hella imboccando prima da HvolsV... (da verificare praticabilità della pista) . Infatti la parte della 22 che costeggia l'Hekla (che poi è la strada 26) ha forse un interesse più limitato.

Altra annotazione: Forse la pista del Laki merita di essere fatta tutta ma già quello che abbiamo visto noi è entusiasmante.
Le piste del Landmannalauger e del Laki possono essere fatte solo con fuoristrada... ed io che all'inizio pensavo che forse potevo farcela con un Autocaravan a nolo dall'Italia!!

Non siamo andati alla cascata di Ofcrifoss non per la 1/2 ora di cammino ma perchè respinti dai moscerini che invece non ci sono a Landmannalauger. Tingvellir mi è apparso invece inferiore alla sua fama. Forse lo abbiamo visto troppo velocemente limitandoci a vedere la fenditura ad uso esclusivo o quasi di tutti i turisti.

Se non avete voglia di proseguire cliccate qui per tornare ad inizio pagina e quindi al menu.
MA VI CONSIGLIO, PRIMA, di dare uno sguardo qui sotto........
Questo è Poggialberi. Non un Agriturismo ma il posto ideale per rilassarsi dopo un viaggio o dove recarsi per fare mare soggiornando in una tipica Fattoria Toscana. Se vuoi maggiori informazioni clicca sulla fotografia e ti troverai in un vero Paradiso. Per la natura ma anche e soprattutto per l'accoglienza genuina e familiare caratteristica della gente di maremma.


16/7 Lunga marcia di trasferimento verso il lago Mivatn. dapprima lungo la vallata dello Jokelsàodol e poi salita verso gli altipiani. paesaggi desertici con il solito loro fascino. Tutto grigio o nero-cenere dall'Askia dopo l'eruzione del 1870. Gli abitanti hanno resistito fino al 1940 e poi per disperazione sono emigrati verso il Nord America. Paesaggio straordinariamente suggestivo ma solo per noi turisti. pioviggina. Guido è alla guida ma prudente per terreno scivoloso anche se naturalmente non asfaltato. Prendiamo per Dettifoss colonne d'acqua visibili da lontano. Cascata bellissima di acqua nera per i detriti dell'Askia. Guido si avventura sui cigli sopra i vortici. Andrea non lo vede bene e si arrabbia e poi però lo segue ( o quasi) sul dirupo.
Asbyrgi: Si va a vedere il Canyon a ferro di cavallo. Bellissima vegetazione di betulle con laghetto. Rapaci che nidificano sulle pareti. Si prosegue per Mivatn. Cena da Gamli Berrin (citato sulle guide immeritatamente) locale simpatico tipo pub dove però prendiamo zuppe, poco più che brodaglie, che speravamo fossero quasi dei goulash. Anche caro. Hotel Harfastadir. 427 Km. Andiamo a letto a mezzanotte che ancora è giorno completo. Tramonto sereno mentre 3 ragazzi fanno all'aperto il bagno in una Jacuzzi. Da non crederci.

17/7 Continuo io il diario perchè mi sono divertito molto sulla e dalla pista dell'Askia cratere (ora lago) che nel 1875 riversò 2 Kmcubi di tefrite nella zona che praticamente arriva fono a Mivatn. Il cratere dopo 30 anni di eruzioni cessò la sua attività e divenne il lago Oskjuvatn (il più profondo d'Islanda). Una bocca particolarmente attiva formò il cratere di tefrite Viti (meta più importante della nostra giornata). Si parte dopo abbondante colazione, si va sulla 1 e poi si devia sulla F88. Descrizione/ campi di lava, lava e poi ancora campi di lava ma tutti diversi uno dall'altra. Il panorama cambia ma anche la pista. Ci vogliono circa 2,5 ore per raggiungere Herdnereid. Si incontra una coppia di giovano austruaci fermi ad un guado (perplessi) che lo attraversano solo dopo che siamo passati noi. (In effetti c'era un po' di turbolenza ed inoltre si doveva fare una curva in mezzo al guado). Ci ringraziano e continuiamo la pista di conserva praticamente fino all'Askia. La pista è peggiorata come fondo ma per la Kia non ci sono difficoltà (E' una buona macchina nonostante non sia Rover). Dall'Askia in mezzora siamo ai laghi Viti (in quello più piccolo è possibile fare il bagno perchè è caldo.. ma non c'è nessuno che osa) Vento. Lava mista a neve.Colore predominante ??? Nero. Ma le acque sono splendide. Questi posti non sono da tralasciare.
Si riparte e propongo una variante : anzichè rpercorrere al cotrario la F88 deviare a Dx per la F98. Molto perplessi i compagni di viaggi perchè è ben visibile che la pista è meno "battuta" sia dai turisti che dalle ruspe che passano atnnualmente (al diegelo) a "rifare" le piste. Decidetevi: si o no ? Non decidete ? Decido io ed andiamo. All'inizio maluccio: sabbia sotto e sabbia sopra per una tempestella. Ma la Kja va bene. Si arriva ad un ponte sullo J. ed è dramma: il ;ponte è chiuso da una sbarra. Si sta per tornare indietro ma Olga e Amina (le donne !!!) decidono di leggere cosa c'è scritto sul cartello della sbarra. C'è scritto (in inglese) "Benvenuti nello.....". Quanto basta. Guido alza la sbarra e passo sopra uno J turbinoso. Il ponte regge (è ben fatto) ma subito dopo c'è una salitella tutta sabbia che non vedo subito e la Kia, per dispetto e per la mia imbranatura si rifiuta di salire e mi pianta a metà salita. E' la prima volta che ho qualche dubbio sulla potenza dell 4WD. Marcia indietro mentre le mogli starnazzano pensando allo J che sta proprio lì dietro. Ingrano la 4WD ( imbranato non lo avevo fatto !!!) e via... si va. Poi la pista entra in un terreno più sabbioso. C'è una tempesta di sabbia ma ormai si va, lisci, veloci, qualche volta zigzagando per cumuli di sabbia più alti e con le mogli che finalmente sono zitte (troppo zitte ? Ma perchè?). Al secondo ponte tutto OK. Incontriamo e cifermiamo con un Italiano che incontriamo con un Autocaravan 4WD (e' da maggio in Islanda, sta con una stranierotta lavica, anzi slava. Ci dice che sulla F88 c'era una forte tempesta di sabbia che lo ha fatto tornare indietro e prendere la nostra pista al senso inverso. Visto che ho fatto bene a cambiare strada? Auguri, Buon viaggio, state attenti, e la pista dopo ?, il tempo.... solite cose che ci si dice incontrandoci da queste parti. Penso a quei nostri compagni sull'Askia che in questo momento sono alle prese con la tempesta di sabbia mentre noi l'abbiamo, in parte, evitata. Me la rido e via finoa Mivatn. Ceniamo all'Hverim, molto meglio di ieri sera a parte la carne troppo cotta di Olga. Guido si sazia con il salmone ed Amina con una trota salmonata. Terminiamo fuori dal locale con delle banane avanzo del pasto frugale sull'Askia . Durante il ritorno ci eravamo fermati alle solfatare di Bjarnorflag dove eravamo già passati all'andata (bolle, fango, getti vapore ecc.) e dove faccio riprese con la telecamera.


18/7 Giornata più tranquilla dedicata all'area di Mivtn. Bella giornata ma con forte vento. 13°C. Si inizia dall'area geotermica di Bjarnarflag e breve pista in cima al passo Namaskard. Vento sempre più forte, anzi fortissimo. Paesaggio dai colori rassastri e gialli dello solfo. Poi si va al vulcano Kafla . Passeggiata a piedi tra lava e laghetti solfurei. S entra dentro al cratere. Bellissimo ed eccitante. Quindi altri siti del Mivatn: Storangià , fenditura con sorgente calda. Dimmuborgir: castelli veri con simpatica deviazione dal percorso, tipo avventura nella jungla (A+A+Olga). Guido invece dorme in macchina. SKitustadagicar per vedere il panorama del lago ed i pseucrateri (coni di cenere ricoperti di lava). Basta camminare. (nota: causa gran vento nemmeno un moscerino o zanzara in questo luogo che è noto per questi inconvenienti). Si parte alla volta di AKUREYRI passando dalle cascate di Gudafoss una delle principali e più note cascate d'Islanda. Bella ma non entusiasmante forse perchè è troppo accessibile dalla strada. Si arriva ad Akureyri. Mi piace già molto. Ottima cena da "Grefinn". Incontriamo ragazzi romani e, per la strada, anche i "nostri" spezzini con il figlio.... o la figlia? Pernottamento all'Hotel Vin: carissimo specialmente in quanto privo di qualsiasi confort. Andrea ed io decidiamo di andare a vedere il sole di mezzanotte. Tramonto alle 23,25 ma l'alba non è ancora arrivata alle 00,25. Decidiamo quindi di andare a dormire. Camera con illuminazione naturale dal momento che tra noi ed il giorno esterno c'è solo un'esile tendina.

Che dire di Mivtn? Intanto che in una sola giornata "non si fa tutto" ma in compenso "quello che si fa non si fa bene". C'è da camminare e molto se si vuole godere del paesaggio. Basta chiederlo alle due danesine che abbiamo "rimorchiato" dal Krafla... In questo caso "rimorchiato" =" dato un passaggio" mogli consenzienti. Gli uccelli di Mivtn: al mattino ci samo addentrati in un parco (il ????) dove avremmo dovuto incontrare volatili in quantità. In effetti li abbiamo sentiti e solo in qualche caso si sono fatti vedere ma così fuggevolmente che non era possibile riprenderli. Più facile con i cavalli, pecore e perfino con Amina che tuttavia di fronte alla telecamera mette sempre il turbo!

19/7 Amina racconterà fedelmente la giornata. A mio parere è stata la giornata rilassante che ci vuole in ogni viaggio. Un po' noiosa, molto verde (prati), ma anche azzurro (mare) con un po' di spuma che poi è stata la cosa migliore della giornata. La cascata "innominata" con l'arcobaleno. Notevole, non male, anzi bene. Dov'è questa cascata? Certo non è meta di giri turistici ed è un peccato. O forse noi l'abbiamo vista in un momento particolarmente favorevole. E poi ce la siamo conquistata e quindi ha un particolare valore... Dopo verde, azzurro, ancora verde ed ogni tanto qualche "visione" degna di nota sul momento ma che è destinata nel dimenticatoio non appena terminato il viaggio. Ad ogni buon conto arriviamo all' Edda Hotel riposati come se si fosse fatta una gita fuori porta. Soddisfatti anche perchè la giornata è terminata e ci attende (dopo qualche infelice sopralluogo all' "Autogrill" Esso) una discreta cenetta nell'Hotel a base di salmone (Amina) e agnello alla griglia in salsa di mirtilli (io) con banane, gelato e caramello finali. Passo ad Amina e chiudo.
Non ho letto ciò che ha scritto Andrea ma date retta a me... La passeggiata ad Akureyri è piacevole: città (paese... 14000 abitanti) piccola, soave, colorata, verdeggiante in fondo al suo fiordo. Temperatura gradevole con colazione sul mare. Shopping in centro (orecchini per Dani). Si parte per il mare (rinunciamo su suggerimento di Olga ad altre piste). La strada superpanoramica, una delle più belle del mondo, in realtà è una normale bella strada sul mar glaciale artico. Il paesino di Siglufjordur in fondo ad un fiordo è carino, nulla di più. Si prosegue

sempre lungo la costa e, abbastanza presto, arriviamo in Hotel Edda a
Blonduos, Cena in Hotel (quasi un albergo, ma senza servizi in camera). Poi a letto alle 23 con sole ancora in forma. PS: Lungo il percorso abbiamo visto una cascata. Con il sole e l'arcobaleno. Paesaggio idilliaco.

20/7
Ci svegliamo e... sorpresa! E'brutto tempo. Iniziamo la pista del Kiolur F35. Per noi, già usi ad altre piste ci sembra un'autostrada.. Niente sabbia, nè lava, nè guadi. Il tempo ci consente di vedere solo pochi metri ai nostri lati. Quindi non possiaamo esprimerci sul luogo. Passiamo per un'area geotermica ad Hveravellir. Facciamo, sotto leggera pioggia, una lunga passeggiata e ritorniamo alla macchina fradici e in compenso senza grandi risultati. Solo un laghetto blu e piccolo cratere "vesuvio" carino (forse bello se ci fosse il sole). Soliti turisti che fanno il bagno nell'acqua calda, all'aperto e sotto la pioggia. Esperienza forse da fare se non dovessimo proseguire. Entriamo nel rifugio e vediamo la stanza dove pensavamo di dormire sui nostri sacchi a pelo. Non credo che Olga e Guido avrebbero gradito e forse acconsentito. Ed anche noi... Poi si entra nella parte più bella della pista tra i due ghiacciai ma noi a causa del tempo non possaimo vedere nulla. Quindi noia e stizzimento generale. Deviamo per 8 Km su una pista piuttosto brutta e sabbiosa (con la pioggia per fortuna sabbia compatta) per vedere un lago che avrebbe dovuto avere blocchi di ghiaccio staccatisi dal ghiacciaio: niente! Arriviamo alla fine della pista, vicino ad un rifugio ed il lago nemmeno si vede... Forse bisognava proseguira a piedi ma la pioggia è battente. Inoltre non un'anima viva. Deserto. Ma con pioggia. quindi... "voltiamo la testa al cavallo" e torniamo sulla retta via (altri 8 Km inutili). Ancora noia. Dopo 150 Km di noia la pista del Kiolur termina, torniamo sull'asfalto e capitiamo a Gulfoss. Diamo uno sguardo dalla macchina alle cascate decidendo di tornarci domattina. Cena in camera all'Hotel Geysir (quello dell'andata). Preparo spaghetti all'amatriciana ed invito i S. Poi salmone affumicato alle erbe, pomodori in insalata (senza olio), frutta e caffè (macchinetta di Olga). A letto presto.

21/7
L'Hotel Geysir, che tra l'altro ci è piaciuto, ha un buon rapporto qualità prezzo. Andrea però fa una scenata alla reception per le carte di credito (non accettate nè American express nè Visa electron e questo in Islanda "patria" dei computers) e quindi andiamo a Gulfoss. Oggi piove ma non troppo e non fa freddo. Cascate imponenti con doppio salto (per me leggermente inferiori a quelle di Dettifoss). Il tempo peggiora. Passiamo da Hveragardi il paese delle serre riscaldate dall'energia geotermica gratuita. Però una rosa allo shop di un distributore Esso costa K
r 175. Pranzo al sacco nella zona geotermica e partenza per la Capitale. Si arriva in Guesthouse Holaberg con non eccessiva difficoltà. Dopo veloce cambio di abiti (fradici) decidiamo per un giro per R. prima di cena. Difficoltà per orientarci. Non riesco a guidare Andrea al centro e lui si arrabbia (inc...) Solita sua "Pallinata" ( mio nonno materno si chiamava in effetti Pallini ed aveva come mia madre un carattere dolce...non credete alla nuora!) che mi mette a disagio con gli amici. Poi tutto rientra e si va a cenare in Hotel Saga. Non saremmo molto d'accordo ma ci tengono i nostri amici e poi dopo tutto la cena a buffet non è male nè particolarmente cara. Il servizio e l'apparecchiatura per un hotel di quel tipo non è all'altezza. Si torna alla nostra sobria guesthouse ed Olga ci prepara l'ultimo caffè del viaggio. Sono le 23,30.

22/7
Dopo la colazione (acquistata in SM) andiamo in centro al mercato delle pulci. Misero un pò come ci è apparsa tutta la città anche se tutto sommato dignitosa e talvolta piacevole. Hot dog e via per l'aeroporto. Ferale notizia: partenza rinviata dalle 16,50 alle 23,50. Si decide di fare chek-in e fare un ulteriore giro in auto prima di restituirla. Si va alla Laguna Blu. Avevamo volutamente ignorare questa tappa
gravida sempre di turisti. Invece il posto è piuttosto bello. Il colore dell'acqua naturalmente blu ed esala vapore per cui il paesaggio appare piuttosto irreale. Un po' dantesco..Peccato che il sito sia totalmente turistico. Autobus, autobus, autobus e tanta gente in acqua. Continuiamo a fare il giro della penisola dove sta l'aeroporto per ritornare a Keflavick. Giro non entusiasmante e con pioggia. Siamo di nuovo in aeroporto alle 17,30 e ci armiamo di pazienza. La Icelander ci offre piccola cena alle 18 e poi giri in free-shop. Si parte alle 00.30. Volo lungo.

23/7 Il sole sta per sorgere. Sono al finestrino e nonostante il brutto tempo riesco a scorgere dall'alto un ghiacciaio pensando un po' tristemente che sto dando l'ultimo sguardo a questa terra che mi ha affascinato. Viaggio davvero eccezionale. Peccato la pioggia degli ultimi tre giorni e soprattutto sulla pista del Kjolur. Andrea ed io ci trasferiamo in prima classe che è vuota per stare e vedere meglio dal finestrino. Ma ancora nuvole sotto e sole sopra. Forse un po' di Scozia ad un certo punto poi nulla. No un momento... queste sono le Alpi... Siamo rientrati. A Malpensa troviamo 24°C che avevamo dimenticati.

Questo è il Diario del Viaggio. A parte qualche piccola considerazione ho tralasciato i miei commenti in modo da non interrompere troppo. Anche perchè le mie note sono di carattere piuttosto generale. Quindi le inserisco qui di seguito. Se volete potete tornare cliccando qui all'inizio pagina e quindi al menu. Non mi offenderò anche perche non potrò saper chi non mi avrà letto.
Indice delle mie note:

* De "la carte di credito"
I cosiddetti Hotels per accettare la prenotazione chiedono il numero della c.c. E fin qui tutto normale. Il fatto è che presento l'American Express e non va bene 4tutti ripetono per la troppo alta commissione come mi dicono anche in Italia) Ma l'A.E. lo sa ? Mi fa l'idea che con la sua politica la VISA la faccia diventare poco Express. Allora presenti la VISA Electron ma .... anche questa non va. In un Paese che "è patito" (come dice una famosa guida) delle carte di credito tutto questo è un fatto strano. Ma ciò che non è accettabile è che un Hotel che pretende la carta di credito non accetti poi l'A.E. e nemmeno la VISA Electron. Rimediamo con la VISA vulgaris di Guido. Da notare che le mie impressioni sono condivise dall'albergatore di Mivtn più meravigliato di me ....

*De "guidare in Islanda"
Da un giornale che ci siamo portati indietro:" In Islanda guidare è un pò guadare". Ciò è vero per le piste ma non solo. Comunque le grosse difficoltà descritte nelle guide, almeno in Luglio, non mi è parso ci siano. Molte strade (strette) sono ben tenute ma anche le piste più importanti sono praticabilissime (con fuori strada) senza timore di impantanarsi. Ci sono alcuni tratti da definirsi "meritevoli di attenzione": si tratta anche sulla 1 di pezzi non lunghi, qualche volta se non improvvisi almeno inaspettati nonostante una certa segnalazione. Laddove termina l'asfalto la strada diviene improvvisamente ghiaiosa. Anche dopo i dossi occorre fare attenzione ai ... rientri.. Le banchine delle strade asfaltate possono essere pericolose se ci capiti per il ghiaino. Le piste vengono "manutenzionate" annualmente. Dopo il disgelo passano le ruspe e lisciano il fondo stradale. Occorre comunque una certa attenzione, pronti sempre a "correggere" e ad usare con parsimonia i freni. Le correzioni devono essere dolci soprattutto se vai allegro e se sei su una pista di sabbia. Ma tutto quanto precede non è quello che ci hanno insegnato alla scuola guida? Certo, solo che in Italia siamo abituati ad andare tranquili anche guidando ... con un dito, agitando l'altra mano che pare non voglia interessarsi per nulla al volante, sgommando tanto le gomme costano poco, e cambiando o troppo o troppo poco. Qui vale la pena di comportarsi così come ci hanno insegnato.

*De "la pipì in Islanda"
Con il freddo, il vento, gli scossoni e le emozioni la pipì è sempre in agguato ! Quindi al mattino svuotare e durante il giorno comportarsi con questo fisioogico bisogno in modo inversamente proporzionale alla necessità di benzina per l'auto. Svuotarsi ogni volta che si fa il pieno.

*De "mangiare in Islanda"
L'Islanda non è un Paese che possa essere ricordato per succulenti pranzetti. Primo perchè non ha tradizioni culinarie note eccetto il "pescecane putrefatto" descritto nelle guide ufficiali che lascio ad altri ad assaggiare. Secondo perchè gli unici posti dove è lecito mangiare sono gli Hotels che, almeno io, forse erroneamente penso che propinino piatti del posto francesizzati o peggio italianizzati. Terzo perchè i prezzi non possono definirsi modici e ti scoccia cercando il meglio (più caro) trovarti di fronte a qualcosa che non è di tuo gusto. Ieri sera mi sono permesso di prendere una banana al caramello (con pallina di gelato inclusa) per la modica cifra di 22000 lire. La scelta inoltre è in genere limitata. Detto questo comunque Guido ha avuto del buon salmone (il pesca è pesce e se cotto bene non è mai un salto nel buio). Olga ed io della discreta carne di agnello. Il pasto completo consiste in: una zuppa (ca 15-18000 lire), un piatto principale (45-55000 lire) e un dessert (20-25000 lire). Vino 1 bottiglia media (50-8000 lire) o birra 1/2 litro 15000 lire circa. Non esiste mancia o servizio o coperto.. La colazione in albergo ( o pensione) va tra le 700 e le 800 Kr pari a 20-22000 lire. Non male. Quindi se uno vuol sopravvivere e risparmiare è semplice. O non si mangia o si trovano sistemazioni in cottage. Per ciò che abbiamo visto sono tutti dotati di cucinotto, piatti e posate. Le pentole non sono molto adatte agli spaghetti ma come al solito ci si può arrangiare. Abbiamo sempre trovato i condimenti e lo zucchero. Talvolta anche le spezie. Se qualcuno ha nostalgia degli spaghetti bastano 2000 lire per acquistarne una scatola ai SM. Aggiungendo salmone, aringhe o formaggio ci si può arrangiare benino. Il burro costa poco (relativamente).
Tuttavia non perdersi una cenetta da Guefin ad Akureyri. Buona anche la cena all'Hotel Geysir, dove la seconda volta però abbiamo mangiato "in casa" (forse meglio e risparmiando molto).


*De "Hotels in Islanda"
Un pò già è intuibile il sistema di ricezione alberghiera in Islanda. Approfondiamo. Esiste una classificazione e cioè: "H"= Hotel "- MM"="Farm" - "C"= Ostelli gioventù - '"G"= Pensione. I prezzi variano da 5500 a 9300 Kr (ca 150-270000 lire in due letti) Quando esiste una camera con bagno non viene data a meno di 180-200000 lire. Non esistono stellette e quindi non si può conoscere a priori a quale tipo di sistemazione e prezzo andiamo incontro. Talvolta la Farm è più costosa di un Hotel. La più economica ( a parte gli ostelli) sembra essere la Guethouse. Tuttavia va tenuto presente che in genere la scelta è molto limitata e quindi si va dove c'è posto. Esistono, ben fatti, vari elenchi di tutte queste sistemazioni (anche con foto più o meno fedeli). Tuttavia a noi è capitato di dormire in una Farm non prevista in questi elenchi. Il sacco a pelo, di cui eravamo dotati, non serve se non si va nei rifugi o si fanno escursioni estreme. Tuute le sistemazioni sono comunque spartane a parte a Geysir. Pulizia ed ordine OK ma prive di qualsiasi confort che non sia più che indispensabile. I bagni del piano (non in camera) sono egualmente essenziali ma puliti. In certer sistemazioni meno turistiche c'è l'abitudine di togliersi le scarpe all'entraa e girare in calze ... anche per anadare a cena. Questo non negli Hotels Edda. La costruzione (anche questa essenziale) è quasi costantemente in prefgabbricato con pareti sottili, pavimenti in linoleum o simile.
Il consiglio è di privilegiare le farms agli hotels se possibile. Le scuole adattatea pernottamento turistico (si dorme nelle aule) sono una esperienza che si può fare senza abusare.


*De "Vestimenta in Islanda"
Precisazione: mese di luglio
Il tempo varia nelle varie parti dell'Islanda. Al sud abbiamo trovato nuvole all'arrivo. sempre al sud abbiamo aviuto nebbia alla laguna glacale. Ancora al Sud abbiamo avuto pioggia l'ultimo giorno e sulla pista del Kjolur. Bel tempo a Mivtn ed in genere al Nord. Il vento è quasi sempre onnipresente con o senza sole, con o senza pioggia. Ma il vento scaccia moscerini e zanzare che ci dicono che qui siano molto petulanti (specie a Mivtn). La temperatura difficilmente scende sotto i 10 gradi. La pioggia è fine penetrante ma taklvolte è anche forte e ti inzuppa come una briche nel cappuccino. Noi non abbiamo avuto nevicate. Solo la tempesta di sabbia già citata che ti ritovi sotto ai vestiti. Premesso infine che in Islanda i vestiti servono per coprirsi (non per sfoggiare firme) direi che:
1 meglio 2 Kway sono indispensabili. Meglio una giacca a vento al posto del 2° KW.
2 Jeans
1 pantalone lana
1 sopra pantaloni impermeabile per evitare di banarsi.
1 golf pesante + 1 leggero. Magliette a maniche lunghe
Scarponcelli in gomma comunque impermeabili anche al top.
Ciabatte da mare o pantofole per non girare a piedi nudi in certi hotels
Berretto lana che non voli con vento a 60-70 Km/h, che sia impermeabile e che ripari veramente dal freddo

Occhiali sole che non bastano in caso di tempeste di sabbia.
Un impermeabile leggero che se lo userete non riporterete più a casa.
Come attrezzatrura:
Coltellino 1000 usi e coltello a seghetta
forchetta e cucchiaio/ino
tavoletta legno leggera per tagliare il salmonee spellare le aringhe che saranno la base di molte cenette preparate da voi ma soprattutto se volete di giorno fermarvi a fare un pic-nic ... in auto.



*De" Cavalli, pecore ed uccelli in Islanda"
Pecore e cavalli abbonano. Le pecore sono paffutelle. Girano sempre in tre: due bianche ed una nera. Non si vedono greggi ma solo pecore sparse, libere, spesso pericolosamente ai bordi delle strade e fanno sempre il contrario di ciò che ti aspetti. I cavalli sono focosi, belli e fieri e selvaggi. Di
uccelli ce ne sono tanti, dicono. Ma è difficile vedere anche la pulcinella di mare, emblema dell'Islanda.

*De "Moscerini e zanzare in Isanda"
Se c'è vento non si vedono. Come a Mivatn, nota per questo inconveniente. Ma il vento aveva portato in quota gli animaletti. Comunque ne abbiamo avuto un assaggio al 2° giorno di viaggio. E sono veramente disarmanti.

*De "La cena a R."
Parlo della cena all'Hotel Saga Rek SAS, uno tra i più eleganti a R. Ti aspetteresti un prezzo znorme ed un trattamento da "King". Invece no. Il prezzo è ancora abbordabile (sulle 85000 Kr a cranio) ma la "mise" è come al solito "povera"dato l'ambiente. Poichè in questi casi io divento difficilottino e "pretendo" belle tovaglie, piatti... grandi e se possibile ... posate d'oro rimango dell'opinione che in Islanda si guarda, e giustamente, all'essnziale (ma il prezzo dovrebbe essere più adeguato). Comunque non abbiamo mangiato male. Ho preso l'immancabile salmone e roast beef con salsa d'arancio. Dolci mediocri. Vino bianco a 2700 Kr alla bottiglia (buono della casa). Servizio come al solito scarso. Non ci capiscono niente (oppure siamo noi che non capiamo niente): della bottiglia i vino la fanciulla che lo ha servito ne ha fatto scempio riempiendo al bordo i nostri 4 bicchieri (bottiglia finita o quasi). credo ci tenesse a farlo scaldare più velocemente. Toglievano prontamente piatti e posate usate ma poi dimenticavano di sostituirle. Ambiente: abbastanza elegante per l'Islanda. Illuminazione non adeuata: nel complesso ambiente un pò freddo e troppo silenzioso. Beate le belle trattorie italiane o le taverne greche o i caldi ristorantini francesi a luci soffuse. E poi sentire la lingua francese o quella italiana ... è musica, è classe, è charmant !!!


*De" Con il senno di poi" ovvero consigli sull'itinerario
Come neofiti ce la siamo cavata abbastanza, anche confrontandoci con altri durante lo stesso viaggio ed al ritorno parlandone. Tuttavia alcuni consigli per gli itinerarti:
La pista F22 (del Landmannaladgar) prenderla dopo aver visto Porsmork (e cascata di Skogarfoss). E' inoltre possibile che si possa anche fare (chiedere !) la pista tra Tindfjallaj e Hyrdrsjokok (dicono panorami molto belli).
Anzichè la 1 tra Egilstadir e Mivtn ritengo sia possibile e semmai preferibile (pernottando come noi sula 917) prenedere la pista che parte dalla 923 (che si stacca dalla 1 dopo Skjaldolfossradir) e che poi prosegue (chiedere) verso la F98 che si ricollega ( a monte) con la F88 dell'Askja. In questo modo si fa pista evitando la noiosa 1. La tappa però dovrebbe essere impegnativa.
In linea teorica vale la pena di fare sia il Kjolur che lo S. (almeno si può sperare che in uno dei due casi il tempo sia clemente).
Vale la pena completare la pista del Laki cosa che no abbiamo fatto.
Infine se avete programmato di dirigervi prima al nord e poi visitare il sud ma trovate bel tempo al vostro arrivo a R., cambiate programma: fate prima il sud finchè il tempo è bello. Poi fate il Kjolur o le pìiste del centro e solo dopo andate al nord dove è più facile trovare bel tempo anche se al sud piove.

Scusa gli errori sui nomi delle località: con il tempo forse li correggerò verificando la carta. Così mi è parso di leggerli nel diario di viaggio e così li ho trascritti senza verificare.

Ciao e buon viaggio